Geografia 1,2,3,

Festa di San Patrizio (Patrono di Irlanda) 

La Festa di san Patrizio è stata inserita nel calendario liturgico della Chiesa cattolica già all'inizio del XVII secolo su pressione dello storico, nonché frate francescanoLuca Wadding, nato a Waterford. Il santo missionario veniva però già celebrato in alcune chiese irlandesi da parecchio tempo.                                     La festa di San Patrizio, conosciuta internazionalmente come il Saint Patrick Day, onora il 17 marzo il patrono d’Irlanda, santo cattolico e protettore dell’isola verde: un appuntamento religioso cardine della società irlandese, ma che nel resto del mondo attira ai festeggiamenti anche tutti coloro che non vogliono perdere l’occasione per ascoltare musica folk, bere birra doppio malto e celebrare una terra vicina ma che ha saputo conservare il fascino misterioso tipico delle isole.                                                                                                                               Chi si festeggia?
Il santo che si festeggia il 17 marzo nacque in Britannia e non in Irlanda, probabilmente a Dumbarton. Rapito dai pirati, fu schiavo in Irlanda, dove apprese la lingua gaelica e la religione celtica: tornato in patria,  convertitosi al cattolicesimo, si recò in Gallia dove ricevette la preparazione ecclesiastica e  fu consacrato vescovo. Inviato successivamente in Irlanda per svolgere opera di evangelizzazione apostolica, fondò nel 445 la sede primaziale di Armagh: seppe convertire il popolo ma anche i nobiliNonostante la dignità vescovile è rappresentato, nella tradizione, con la doppia traversa, i serpenti calpestati e un trifoglio che, secondo la leggenda, avrebbe utilizzato per spiegare alla popolazione il mistero della Trinità.                                                Le leggende di San Patrizio
Sono molte le leggende fiorite intorno alla vita del santo. Una delle più famose è quella che gli attribuisce la cacciata dei serpenti dall’isola durante un periodo di isolamento di 40 giorni e 40 notti sulla 
montagna attualmente conosciuta con il nome di Croagh Patrick, meta di pellegrinaggi per onorare il santo, che scagliando una campana sulla pendice del monte avrebbe ricacciato in mare i serpenti. Si attribuisce al santo anche la custodia del leggendario Pozzo di S. Patrizio, una grotta dalla quale si poteva accedere in Purgatorio, e che fu murata nel quindicesimo secolo. Mitologica, e legata a San Patrizio,  anche la fioritura del biancospino in inverno: recatosi in Francia, e trovatosi a usare la mantella per guadare un fiume, avrebbe steso il panno ad asciugare sulla pianta di biancospino, una volta approdato alla riva opposta. La pianta sarebbe fiorita nonostante fosse pieno inverno. In quanto al luogo di sepoltura, un angelo avrebbe predetto al santo che sarebbero stati due buoi selvaggi che precedevano il carro a scegliere il luogo della sepoltura, ovvero Downpatrick. Infine, secondo la leggenda, malgrado non sia il solo patrono di Irlanda, ma condivida il titolo con San Columba di Iona e Santa Brigida d’Irlanda, sarebbe il solo a poter giudicare il popolo irlandese nel giorno del giudizio.                                                                                                                     I festeggiamenti in patria
Festeggiamenti in grande in patria dove il St. Patrick’s Festival è già in corso da sabato 14 e avrà il suo apice nella giornata del 17, dove una processione si snoderà nelle strade della capitale irlandese con l’apporto di compagnie e gruppi artistici internazionali. Il tema dell’edizione 2015 è Celebrate now: un’altra tappa di un percorso ideale che nel 2014 aveva celebrato il tema Let’s Make History e che nel 2016 esplorerà il tema del futuro, chiedendosi: Who do we aspire to be in the next 100 years’?.  

Feste al di fuori dall’Irlanda

La festa di san Patrizio viene celebrata anche nell'isola caraibica di Montserrat, in Canada, nel Regno Unito, in Australia, negli Stati Uniti d'America, in Argentina, in Nuova Zelanda, in Italia nel piacentino a Bobbio (PC), Caorso (PC),Grazzano Visconti (PC) e San Sebastiano dei Marsi (AQ) e nel maceratese a Treia (MC) .

Caratteristiche della Festa di san Patrizio sono anche le sfilate per le vie cittadine, soprattutto a Dublino, in Canada e negli Stati Uniti.  Le feste più grandi e caratteristiche fuori dall'Irlanda si festeggiano nelle città e nelle nazioni che ospitano una forte componente irlandese, come gli Stati Uniti (san Patrizio è anche il patrono della città di Boston) e Canada (nella bandiera della città di Montréal è raffigurato anche un trifoglio, per testimoniare la fortissima presenza irlandese in città).

La Festa di san Patrizio viene ormai celebrata in quasi tutto il mondo e non più solamente nelle comunità irlandesi. Le celebrazioni sono generalmente incentrate su tutto ciò che ha a che fare con l'Irlanda e il verde (colore simbolo dell'isola). In questo giorno infatti si vuole mangiare cibo di quel colore e vestirsi della stessa tonalità. In particolare, sui vestiti ad esempio, non può mancare il trifoglio. Questa pratica era diffusa già agli inizi dei festeggiamenti in onore del santo; questo perché la tradizione afferma che egli spiegò il mistero della santissima Trinità agli irlandesi pre-cristiani  proprio attraverso questa pianta a tre foglie. Di conseguenza, sia il vestirsi di verde il 17marzo sia il trifoglio stesso sono diventati simbolo di quel giorno.

  Il fiume Chicago tinto di verde il Giorno di san Patrizio

    Festa di san Patrizio a Buenos Aires(Argentina).                                                                                  

LA PRIMAVERA ARABA

Approfondiamo l'argomento cliccando sul link presente a sinitra della pagina e attraverso la ppt disponibile in Drive

IL DRAMMA DELLE SPOSE BAMBINE


Si chiamava Rawan e aveva solo 8 anni.
Data in sposa ad un uomo di 40 anni per una cifra pari a 2000 euro è morta all i domani della prima notte di nozze a causa di un' emorragia interna.
Il suo è solo uno dei tanti casi che affliggono lo Yemen .
 Si tratta del dramma delle spose bambine.
La vicenda è avvenuta nella regione dell Hardh una zona dello Yemen, dove la bambina viveva. A quanto pare, orfana di padre, sarebbe stata venduta dal patrigno all uomo quarantenne. Lo Yemen ho abrogato negli  anni 90' la legge che vietava alle ragazze minori di 15 anni di sposarsi, favorendo la diffusione del fenomeno. L Unicef riporta che il 14% delle bambine si sposa prima dei 15 anni e il 51 % prima di aver raggiunto i 18.
Le conseguenze di questo fenomeno sono devastanti: molte soffrono di problemi di salute cronica perché hanno troppi figli e diventano madri troppo presto.

GEOLETTERATURA: Nel mare ci sono i coccodrilli di F.Geda

Immaginiamo  di sorvolare con un elicottero il canale di Sicilia, la zona del Mediterraneo divenuta tragicamente nota per gli innumerevoli naufragi dei migranti. Immaginiamo di intercettare un barcone proveniente dalle coste africane, stracolmo di extracomunitari in balia delle onde, guidati da trafficanti d’uomini senza scrupoli. Immaginiamo il «solito» servizio al telegiornale delle venti: ennesimo dramma, affonda uno zatterone con centotrenta persone. Al momento i dispersi sono ottantadue, molti bambini e donne.

Gli scafisti si confondono tra i migranti.

La morte di persone disperate che fuggono dalla guerra civile e dai regimi dittatoriali non è più una notizia che scandalizza.

 

Immaginiamo di possedere una lente d’ingrandimento e dall’alto del nostro elicottero la puntiamo verso una persona qualsiasi ammassata sopra quel maledetto barcone.

Lo zoom magico legge la storia dell’uomo e come in un film riviviamo le dolorosi fasi della sua esistenza fino alla decisione di scappare dal paese martoriato, abbandonare i propri affetti, investire i risparmi per affidare la Vita nelle mani di delinquenti cinici e violenti, viaggiare in condizioni bestiali verso un’esistenza incerta e dopo mille battaglie giungere finalmente nella moderna Terra Promessa, la nostra Europa, la nostra Italia.Essere costretti ad assistere all’esecuzione di persone care, veder bruciare la scuola, scappare per sopravvivere, attraversare montagne, vivere nascosti in ghetti, subire lo sfruttamento giornaliero per raccattare spiccioli, dormire nei parchi pubblici, nascondersi nelle fogne cittadine, essere invisibili per la società normale e maltrattati da chi dovrebbe difenderti. Nonostante tutto, resistere per raggiungere il sogno della libertà e sperare in un futuro possibile.

“Nel mare ci sono i coccodrilli, e potrebbe esserci qualunque cosa, in quel buio scuro” – è questa la convinzione di Hussein Alì, compagno di viaggio di Enaiatollah Akbari, il protagonista della storia vera raccontata da Fabio Geda. Hussein ha paura del mare, non lo conosce, e teme soprattutto di essere divorato dai coccodrilli.

A tre anni di distanza da “Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani”, Fabio Geda, educatore e animatore culturale torinese, nel 2010 è tornato a raccontare la storia di un ragazzino costretto dagli eventi a intraprendere un lungo e faticoso viaggio.

“Nel mare ci sono i coccodrilli” è la storia vera di Enaiatollah Akbari, un bambino di dieci anni di etnia hazara, che intraprende un lungo e avventuroso viaggio dal suo paese, Nava, in Afghanistan, per sfuggire ai pashtun che reclamano la sua vita come risarcimento per un carico perso dal padre durante un trasporto. È sua madre a spingerlo ad allontanarsi dalla sua casa per sottrarlo alle minacce dei pashtun, dai quali lo divide l’appartenenza al gruppo religioso: loro, i pashtun, sunniti, Enaiatollah e la sua famiglia, sciiti. “La speranza di una vita migliore è più forte di qualunque sentimento”, dice Enaiatollah, cercando di spiegare a noi europei, lontanissimi nelle nostre esperienze quotidiane da tutto ciò che egli va raccontando, quanto possa essere dolorosa la scelta di una madre che, pur di offrire a suo figlio la speranza di un futuro differente, non esita ad affidarlo ai “trafficanti di uomini”.

Sin dall’incipit di questo libro irrompe la voce narrante del ragazzino, che, ormai stabilitosi in Italia, all’età di ventun’anni racconta in una sofferta e dettagliata narrazione le sue incredibili vicende:  dall’Afghanistan fino in Italia, Enaiatollah ha affrontato pericoli, disagi, fatiche. Un lungo dialogo tra Fabio ed Enaiatollah è la struttura portante di questo libro: la voce di Geda interviene solo sporadicamente per sottolineare alcuni punti o sollecitare chiarimenti al suo interlocutore, lasciando spazio ai ricordi del ragazzo.

Pakistan, Iran (con due ritorni forzati in Afghanistan), Turchia, Grecia, e infine Italia: queste le tappe del suo cammino. Tra lunghe soste in vari paesi, durante le quali il ragazzo si guadagna da vivere lavorando duramente, e pericolose traversate a bordo di vari mezzi di trasporto, Enaiatollah incontra una varia umanità: silenziosi ma risoluti trafficanti che speculano sulla pelle dei ragazzi e degli uomini in fuga, in preda alla solitudine e alla disperazione; uomini che si fanno partecipi delle sofferenze altrui, ma che non hanno la possibilità di aiutare concretamente tutti coloro che ne avrebbero bisogno; compagni di viaggio più o meno solidali, ognuno con la propria vicenda di sofferenza alle spalle. Tra le tante avventure narrate, ce n’è una che colpisce in maniera duratura la sensibilità del lettore: la lunga traversata a piedi delle montagne tra Iran e Turchia, in compagnia di curdi, pachistani, iracheni, bengalesi; ventisette giorni di cammino, dodici persone su settantasetteche perdono la vita lungo il tragitto, vittime della fame, della stanchezza, del freddo.

Enaiatollah ce l’ha fatta, e oggi sente la necessità di raccontare il suo passato; noi allo stesso tempo proviamo il desiderio di ascoltare le sue parole. Il suo racconto ci mostra, da un lato, ciò che l’uomo è in grado di provocare quando perde di vista la sua umanità, quando persegue esclusivamente l’interesse; d’altra parte, la presenza di Enaiatollah tra di noi, al sicuro, accolto da una famiglia italiana e finalmente libero di studiare, è anche il segno dell’esistenza di uomini e donne che non si sottraggono alla richiesta d’aiuto di chi si trova in difficoltà.

Enaiatollah ha vinto: i talebani che, una mattina d’autunno, hanno chiuso la sua scuola e ucciso il suo maestro – “Il mullah Omar ha deciso di chiudere le scuole hazara”, dicono – nulla hanno potuto contro la sua voglia di vivere e il suo desiderio di avere un futuro migliore, di imparare. I talebani, ci spiega Enaiatollah, non sono solo afghani: tra di loro ci sono pachistani, marocchini, egiziani, senegalesi, tutti ignoranti che impediscono ai bambini di studiare affinché non capiscano che non fanno ciò che fanno in nome di Dio, ma per i loro sporchi interessi.

Dalla voce di Enaiatollah Akbari giunge fino a noi una lucidissima e semplicissima analisi del senso dell’essere “umani”. In questa storia riconosciamo la storia di tutti coloro che sono costretti a lasciare la loro casa per andare in cerca di un futuro migliore, e che, da quel momento, orfani delle loro radici, si perdono nel grande mare dell’umanità: se riusciranno a raggiungere la loro mèta, non sarà solo grazie alla fortuna, alla tenacia e al coraggio, ma anche alla mano tesa di chi avrà visto in loro il proprio fratello.


SAMANTHA CRISTOFORETTI:

PRIMA ASTRONAUTA ITALIANA
NELLO SPAZIO

testo a cura di Denise Fiorenza B.

Samantha Cristoforetti è un nome che sentiremo nominare sempre più spesso in Italia: è un'astronauta di nazionalità italiana dell’Agenzia Spaziale Europea, che raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per una missione di lunga durata (circa sei mesi) dell’Agenzia Spaziale Italiana in qualità di Flight Engineer e membro dell’equipaggio della spedizione ISS 42/43. Il lancio è avvenuto dal Cosmodromo di Baikonur a bordo della navetta russa Soyuz. Cristoforetti è capitano dell’Aeronautica Militare ed è entrata nel Corpo degli astronauti dell’ESA nel 2009, quando è stata selezionata in una classe di sei nuovi astronauti europei, che comprende anche Luca Parmitano, attualmente sulla Stazione Spaziale Internazionale. Samantha Cristoforetti sarà il settimo astronauta tricolore e la prima italiana a volare nello spazio. La sua sarà la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana, acquisita dall’Italia nell’ambito delle opportunità di volo previste dagli accordi bilaterali ASI/NASA . La missione è di verificare se il corpo umano riuscirà a sopravvivere a lungo nello spazio.

Le ricerche sono preparate da studiosi italiani che hanno risposto a un bando dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) che li ha poi finanziati. Coinvolte sono numerose università italiane, il Consiglio nazionale delle ricerche, la Fondazione don Carlo Gnocchi e alcune società private (da Kaiser ad Argotec a Selex Es). La Fondazione don Gnocchi ha preparato una maglietta ricca di strumenti che indosserà la nostra astronauta dell’Esa e che consentirà di indagare i ritmi del sonno e sue eventuali anomalie. Altri studi riguarderanno la circolazione sanguigna nel cervello, il metabolismo osseo e muscolare degli astronauti. La decalcificazione ossea tipica nello spazio (e sulla Terra negli anziani) è un problema che da tempo si cerca di risolvere con benefici di grande importanza. Inoltre vi sarà anche l’erogazione sulla Iss di un caffè caldo italiano.

Ti proponiamo di completare la lettura con un approfondimento di Vincenzo C. dal titolo "Un giorno da astronauta" (clicca sul link a sinistra)

L' EUROPA DELLA SCIENZA

  

testi a cura di Isabella A. e Alessia B.

L’Unione Europea è consapevole dell’ importanza della ricerca universitaria e scientifica e cerca di promuoverla attraverso programmi specifici e finanziamenti . Centri di ricerca e europei sono finanziati allo scopo specifico di formare i futuri funzionari europei.  L ‘ UE ha deciso di puntare sull’economia della conoscenza per essere competitivi nel mondo

 

Parchi scientifici e poli tecnologici.  Luoghi di interesse della ricerca e dell’innovazione tecnologica sono i parchi  Scientifici e Tecnologici (PST), in cui si concentrano strutture di ricerca legate alle università e alle imprese e finanziate dalle industrie ,dagli Stati o dall’Unione Europea. Quando a prevalere e l’aspetto produttivo si parla di poli tecnologici.                        

I vantaggi offerti da queste strutture sono tante :                                                                       

1-scambio di esperienze                                                                                                                          

2-circolazione di idee                                                                                                                                  

3-messa in comune di strumentazioni e laboratori                                                                                 

4-condivisione di esercizi                                                                                                                            

5-rapido scambio di informazioni dalla ricerca alle industrie ad alta tecnologia                           

 La Francia , il Regno Unito ,la Germania e la Finlandia sono i paesi in cui i parchi scientifici hanno maggiore sviluppo. Dall’ ultimo decennio ne sono sorti molti anche in Italia.   


       

Nello spazio. L’ Europa è oggi uno dei poli mondiali di ricerca e sviluppo, con enti di prima importanza nel settore aereospaziale. L’Agenzia Spaziale Europea  (ESA) coordina i progetti spaziali di 17 Paesi europei. Il principale centro di ricerca si trova a Noordwijk ,nell’ Olanda Meridionale.  Il centro di controllo dei satelliti in orbita è a Darmstadt ,in Germania. Un centro satellitare sotto diretto controllo dell’ UE si trova a Torrejon ,in Spagna.   

Il Cern. 

DALL'EUROPA ALL'ITALIA: TRA CULTURA, TEMPO LIBERO E SPORT

 

Quali sono le opportunità offerte dall'Europa?

Nel capitolo relativo all'UE abbiamo scoperto che ...

Quali sono le opportunità offerte dall'Italia?

I ragazzi della classe 2 sezione ^ E della scuola media statale Gracia Villas, rispondono a questo quesito proponendovi un viaggio virtuale attraverso "righe e colonne di una tabella" in cui hanno raccolto informazioni relative al tempo libero, ai luoghi delle cultura e ai piatti tipici delle principali regoni italiane nelle regioni italiane.

Clicca sul file presente nel link a sinistra...   Buon viaggio e buon divertimento!

Iraq, Isis distrugge moschea del profeta Giona e lancia ultimatum ai curdi

I miliziani dello Stato islamico (Isis) hanno distrutto la moschea intitolata al profeta Giona, uno dei più importanti monumenti storici e religiosi, oltre a luogo di pellegrinaggio, dei musulmani, sia sciiti che sunniti. 

 

La moschea si trovava a Mosul, città nel nord dell’Iraq nelle mani delle forze jihadiste da circa 30 giorni. La notizia è stata fornita da fonti locali, secondo le quali i miliziani avrebbero anche costretto la popolazione locale ad assistere alla distruzione dell’edificio sacro, avvenuta per mezzo di bulldozer e pale. Questo luogo di culto aveva una grande importanza per i musulmani di varia confessione perchè era associato alla figura di Giona, profeta che è citato anche nel Corano. La moschea a lui intitolata non è la prima ad essere rasa al suolo perché in precedenza erano state demolite Wadi al Akhdar, luogo di culto sciita, e Najib Jader, altro importante monumento storico. Da segnalare anche l’ultimatum che i miliziani hanno dato ai cittadini curdi, dopo quello della settimana scorsa che riguardò i cristiani. Entro domani tutti coloro che sono di etnia curda dovranno abbandonare Mosul. Da oltre un mese sono in corso combattimenti tra jihadisti di questa organizzazione e forze Peshmerga curde, provenienti dal Kurdistan. Da ieri si combatte a Telkeif, località a venti chilometri nord est da Mosul.